Perché la transizione ecologica può essere un’opportunità per la tua azienda?

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La transizione ecologica può apportare molte opportunità nella tua azienda. Questo processo di rivoluzione ecologica, è stata a lungo al centro del dibattito politico, ma in pochi sanno esattamente di cosa si tratta.

 

Per questo, in questo articolo, cercheremo di fare luce su un argomento così delicato, e sulle tante sfaccettature che possono tramutarsi in opportunità rilevanti per la vita di tutti.

 

Per transizione ecologica ci si riferisce innanzitutto ad un aggiornamento che vedrà il passaggio da un sistema produttivo intensivo, e divenuto insostenibile in termini di utilizzo delle risorse ed impatti, verso un modello con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, all’economia e alla società.

 

L’obiettivo del sistema è quello di attivare un cambiamento, che comprenda un vero e proprio rinascimento dell’economia e dei settori produttivi, in cui la tutela e il rispetto dell’ambiente siano al centro.

 

Nel complesso, infatti, ci sono molte opportunità di investimento nell’energia pulita e nell’ambiente per dare il via a tutte le innovazioni che possono aiutare a combattere il cambiamento climatico.

 

Obiettivi che sono alla base dell’impegno politico globale, con forti investimenti, come evidenziato dalla Agenda 2030 dell’ONU.

 

Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta e anche di cosa agisce il singolo per mettere in pratica.

 

Sostenibilità ambientale in Italia: che cosa stiamo facendo?

Per il nostro Paese è bene fare un passo indietro. Nei primi mesi del 2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto che prevede il riordino delle competenze, e della struttura di alcuni ministeri che necessitano di importanti aggiornamenti.

Tra questi è stato sostituito dal Ministero della Transizione Ecologica. Per fornire la giusta attenzione alle tematiche ambientali.

 

Questo fatto ha indubbiamente accresciuto l’interesse per questo tema nel nostro Paese, nonostante se ne parli da tempo a livello europeo e mondiale. Ad esempio, anche Stati Uniti e Cina hanno mostrato cautela, e la questione ha recentemente acquisito rilevanza anche nei paesi in cui il livello di opinione pubblica sulla questione è proporzionale all’aumento dell’inquinamento atmosferico.

 

Ecco perché oggi quando si parla di transizione ecologica, si intendono tutte quelle politiche territoriali, energetiche e ambientali che mirano a sostenere l’uso delle energie rinnovabili, in particolare la produzione di energia pulita, rinnovabile a basso impatto ambientale.

 

In questo modo, si ritiene che saremo in grado di rispondere in modo più efficace alla crisi climatica, che ora si è rivelata impossibile. Tuttavia, questa transizione non sarà immediata, poiché richiederà l’attuazione di vari progetti che coinvolgono le persone e l’ambiente per definire uno stile di vita più ecologicamente sostenibile che economico.

 

Sono stati stanziati una gran quantità di fonti comunitari a sostegno delle attività. Che in Italia prendono il nome di PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il piano nato per attivare un processo di ripresa economica verde e digitale, post pandemico.

Che cosa possiamo fare per partecipare al cambiamento ecologico?

A questo punto, è impossibile partecipare attivamente alla trasformazione ecologica senza approfondire le azioni da mettere in pratica. Indubbiamente, il primo grande aiuto in questo senso viene dalla tecnologia, uno strumento importante per il progresso umano nei problemi ambientali.

 

Infatti, i problemi ambientali sono sempre più inclini a derivare da soluzioni e miglioramenti high-tech. I cambiamenti da mettere in pratica devono essere cambiamenti sociali e nuove abitudini, e una nuova educazione deve essere acquisita nel tempo.

 

Nei paragrafi seguenti, vedremo quelle che sono le attività ed opportunità che possono cogliere le organizzazioni, ed i giusti comportamenti che dovremmo avere tutti, per il successo di questa rivoluzione.

I punti chiave della Transizione ecologica

I progetti portati avanti comprendono diversi programmi di lavoro, necessari per avviare e garantire un processo di transitone economica che sia ben guidato. Nello specifico le aree di interesse sono concentrare su:

  • programmi, nazionali ed internazionali volti alla sostenibilità ambientale;
  • attività necessarie per il contrasto dei cambiamenti climatici;
  • progetti di intervento volti alla mobilità sostenibile;
  • passaggio dall’utilizzo delle energie basate sui fossili, verso ad energie naturali alternative e rinnovabili;
  • attività per favorire l’economia circolare, il riciclo ed il recupero dei materiali;
  • attività di efficienza energetica;
  • attività volte alla diminuzione degli impatti del settore agricolo e zootecnico primario;
  • eliminazione dell’utilizzo delle plastiche;
  • pareggiamento dei gas serra;
  • riciclo dei rifiuti.

 

Definite. così le macro aree dove si dovrà intervenire:

  • Agricoltura sostenibile ed economia circolare: il settore agricolo necessita di importanti riforme. Sono necessari investimenti per implementare modelli agroecologici per ridurre le emissioni di anidride carbonica e pesticidi nocivi. Per attuare un’economia circolare, i rifiuti devono essere eliminati e riutilizzati quando necessario;
  • Energie rinnovabili, idrogeno e trasporti sostenibili: l’idrogeno può essere un’alternativa più efficiente e pulita ai combustibili fossili, sebbene la sua produzione richieda più elettricità da fonti rinnovabili;
  • Risparmio energetico e ristrutturazione edilizia;
  • Protezione del territorio e delle risorse idriche.

Transizione ecologica: lo strumento delle certificazioni ambientali

Se da un lato la transizione ecologica, sarà fondamentale per riparare ai danni ambientali causati dall’uomo al pianeta, dall’altro aprirà lo scenario a molte opportunità.

 

Infatti, sarà necessario che tutte le organizzazioni operano una profonda valutazione dei propri impatti, processi e prodotti, introducendo fattori ambientali. Questo permetterà di trovare efficienza, risparmiando, diminuendo impatti e migliorando la produttività.

 

Gli strumenti che possono aiutare un imprenditore in questo processo, sono tutta una serie di norme e standard di certificazione ambientale. Insieme di requisiti che permetteranno di valutazione ed adottare attività di miglioramento. Vediamo quelle più importanti:

  • Certificazione ISO 14001. La norma ambientale che definisce la struttura organizzativa e gestionale per un sistema di gestione ambientale;
  • Certificazione ISO 50001. Il completamento energetico della norma vista sopra ma in ambito di sistema di gestione per l’energia;
  • Certificazione EMAS. La registrazione ambientale secondo il Reg CE 1221/09 di un sistema di gestione ambientale;
  • Certificazione Ecolabel. La certificazione ambientale di prodotti e servizi definita dal Reg CE 66/2010 che attesta la qualità ecologica degli stessi;
  • Certificazioni trasversali. Vari standard di certificazione che provengono dal mondo alimentare, e che richiedono l’adozione dei pilastri per la sostenibilità ambientale e socio economica. Per esempio: Global Gap, GMP+, nel settore primario agricolo, Friend Of The Sea, Gap Acquacolture, ASC, MSC, ittico, FSC, forestale, e ISCC per la supply chain;
  • Certificazioni impronta ambientale. Standard di valutazione dell’impronta lasciata di un prodotto/servizio lungo la sua vita. La LCA, life cycle assessment, che definisce gli impartti lungo tutta la vita dalla progettazione di un bene o servizio, fino al suo smaltimento. Carbon Foot Print, l’impronta dei gas serra e Water Foot Print, l’impronta idrologica.

 

Un ottimo strumento di valutazione ambientale, che potrà permetterti di godere al meglio delle opportunità derivanti da questa rivoluzione è la norma di certificazione ISO 14001. Ti segnaliamo, per approfondirne i requisiti, obiettivi, ed i vantaggi scaturiti, l’utile guida che puoi trovare a questa pagina: https://www.sistemieconsulenze.it/certificazione-iso-14001/

Educazione ambientale per tutti!

Per il successo di questa importante nuova rivoluzione, saranno importanti non solo le organizzazioni. Infatti ci vorrà un impegno consapevole di ogni persona, per pensare di avere risultati importanti.

 

La singola persona, dovrà rivedere molti suoi comportamenti. Vediamo come dovrebbe cambiare l’educazione ambientale di tutti:

  • Utilizza mezzi pubblici, o a basso impatto;
  • Acquista prodotti e servizi da organizzazioni che definiscono e rispettano impegni ambientali;
  • Effettua la raccolta differenziata;
  • Sostituisci elettrodomestici a basso consumo energetico;
  • Partecipa alle campagne di efficientamento energetico;
  • Utilizza l’acqua eticamente;
  • Non spargere rifiuti nell’ambiente;
  • Limita l’utilizzo delle plastiche.

Gli investimenti per transizione ecologica e sostenibilità ambientale

Combattere il surriscaldamento globale è certamente possibile oggi perché molte barriere politiche sono state rimosse nel tempo. L’emergenza climatica, infatti, è ormai un tema importante per tutti.

 

Ecco perché l’odierna transizione ecologica ed energetica motiva non solo gli individui, ma anche le imprese a rinnovarsi e fare un passo importante verso un nuovo modello ideale, implementando processi che tengano conto degli impatti ambientali per soddisfare i propri obiettivi.

 

Investire nel settore, significa essere in grado di combattere il riscaldamento globale, l’inquinamento e l’impoverimento delle risorse. E tutto ciò, può essere effettuato grazie ai molteplici progetti finanziati nazionali e comunitari.

 

Per investire e cercare di migliorare questo settore è necessario affidarsi a tutti gli strumenti creati da questi ultimi, per garantire la trasparenza e l’impegno ambientale dei prodotti finanziari. Alcune aziende e alcuni brand, infatti, stanno diventando un vero e proprio punto di riferimento per l’esclusione dei combustibili fossili dalle proprie attività produttive,  e la promozione di attività coerenti con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Così come per l’efficienza energetica, o la catena del riciclo.

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