Quella delle auto ibride plug in è attualmente la più efficace risposta ai problemi di inquinamento, in attesa di una mobilità completamente elettrica. I Paesi di tutto il mondo sono alle prese con problemi di sostenibilità ambientale sempre più urgenti: non c’è angolo abitato del pianeta terra che non abbia raggiunto livelli di inquinamento preoccupanti. Buona parte delle emissioni nocive imputabili all’uomo arriva dalla combustione di idrocarburi.
Petrolio e derivati, ampiamente diffusi in ambito civile e industriale, sono utilizzati per produrre energia e riscaldamento. Il settore automotive ha sulle sue spalle una bella fetta di responsabilità, quando parliamo di salubrità dell’aria.
Per questo motivo, il processo di decarbonizzazione globale mette nel mirino le automobili che usiamo tutti i giorni. I governi cercano di legiferare imponendo sempre più stringenti restrizioni sulle emissioni inquinanti, e i costruttori rispondono con veicoli sempre più green.
A livello tecnologico, dato che non è ancora possibile eliminare tout court i propulsori a diesel o benzina, la competizione si sposta sulla ricerca della massima efficienza possibile. Laddove il punto di arrivo sembrerebbe essere quello delle auto elettriche, la soluzione intermedia ideale è rappresentata certamente dalle auto ibride.
La presenza di un generatore elettrico fa crescere notevolmente l’efficienza del motore termico. I nuovi ibridi a combustione consumano meno, e di conseguenza consumano molto di meno, rispetto alle unità di vecchia generazione.
I numeri parlano chiaro: le nuove auto ibride consumano pochissimo e vantano emissioni inquinanti decisamente ridotte, rispetto ai modelli di 10 o 15 anni fa. Anche il mercato sembra dare ragione a questa tecnologia, con le immatricolazioni delle ibride in costante ascesa.
Vediamo nel dettaglio come funzionano le auto ibride, e come sfruttarle al meglio per consumare e inquinare di meno nella guida di tutti i giorni.
Come funzionano le ibride?
Le auto ibride, come appena accennato, presentano due propulsori: uno a combustione e uno elettrico di supporto. A loro volta si suddividono in ibride e ibride plug in. Le prime utilizzano la parte elettrica per dare una spinta in più al motore a benzina, ma in determinate condizioni riescono a marciare in modalità 100% elettrica.
Quando la batteria è sufficientemente carica, è possibile percorrere un numero limitato di km col motore termico spento, e a basse velocità. La batteria si ricarica durante la frenata, o in decelerazione. Queste auto sono ideali in città, perché la guida urbana prevede continue partenze e frenate. L’autonomia della batteria ne risente positivamente.
Le ibride plug funzionano allo stesso modo, ma la batteria è più capiente. Qeusto vuol dire maggiore autonomia in elettrico, e prestazioni superiori. È possibile viaggiare in Full Electric per circa 60-70 km, anche a medie velocità. La batteria si ricarica anche qui in frenata e in decelerazione, ma non solo.
Le plug-in hybrid possono essere ricaricate nelle apposite stazioni oppure a casa, esattamente come le elettriche. Questo permette di immagazzinare quantità di energia superiori, rispetto a quanto una ibrida tradizionale non possa fare.
Cresce l’autonomia, ne beneficiano le prestazioni e anche l’efficienza del motore termico, che aiutato dall’elettrico consumerà meno carburante e produrrà meno emissioni inquinanti.